Si comunica che le loro condizioni cliniche sono in continuo monitoraggio da parte del personale della struttura sanitaria. Sono in condizioni discrete i due turisti cinesi risultati positivi al coronavirus e ricoverate all'ospedale Spallanzani di Roma. La donna, 65 anni, ha accusato nausea e vomito e l'uomo, 66enne presenta polmonite e febbre associata a tosse da astenia. In corso ci sono i test su altri 13 casi sospetti, 20 sono in osservazione ed altre 13 persone sono state dimesse dopo che il loro test è risultato negativo. Confermata anche la negatività al coronavirus per l'operaio rumeno che lavora nell'hotel di Roma dove alloggiavano i due Cinesi. Intanto è previsto per lunedì l'arrivo dei nostri connazionali che si trovano a Wuhan. È questo il 767 dell'Aeronautica militare messo a disposizione per rimpatriare i nostri connazionali che in questo momento si trovano a Wuhan. Sono circa 70, all'interno ci sono tutte le strutture necessarie nel caso in cui alcuni di loro mostrassero i sintomi del coronavirus. Tutto pronto dunque all'aeroporto militare di Pratica di Mare per il rimpatrio dei nostri connazionali dalla città cinese focolaio del coronavirus. Il grande aereo grigio è sulla piazzola accanto alla pista in attesa del decollo per la Cina, dove atterrerà e resterà solo il tempo necessario per imbarcare i connazionali e far rientro nello scalo d'origine nelle prime ore di lunedì. Tra gli italiani in attesa a Wuhan ci sono anche alcuni bambini. Una decina di nostri connazionali resterà nella regione dello Hubei perché ai coniugi di origine cinese Pechino non ha concesso di partire. Nessuno degli italiani presenta al momento alcun sintomo dell'agente patogeno, stanno tutti bene, sono impazienti di tornare a casa. E mentre si mettono a punto gli ultimi dettagli, nelle scalo è stata allestita una sorta di campo per l'accoglienza. Grandi tende militari mimetiche destinate al personale in attesa del rientro, mentre all'interno di un hangar è pronta l'attrezzatura per il monitoraggio e le prime visite mediche, compresa una tenda attrezzata per il biocontenimento pronta per qualsiasi emergenza. Previsto anche un percorso di decontaminazione per il personale che verrà in contatto con gli italiani rimpatriati. Italiani che dopo un primo screening saranno portati nella caserma della Cecchignola per un periodo di osservazione. L'obiettivo dell'operazione messa a punto dalla Farnesina attraverso l'unità di crisi del Ministero della Difesa e della Salute, che ha definito il protocollo sanitario con l'ospedale Spallanzani, è proprio quello di evitare qualsiasi rischio di contagio. Il coronavirus è infatti molto contagioso, ma ha anche un tasso di mortalità bassissimo, spiega un medico militare, sottolineando come i decessi registrati siano quelli di persone anziane con un quadro clinico già compromesso, come nella comune influenza.