Si continua a morire nelle residenze sanitarie assistite: sono oltre 1600 i decessi registrati solo nelle case di riposo lombarde da fine febbraio ad oggi. Decessi su cui sta indagando la Magistratura che ha avviato una ventina di inchieste sulle strutture coinvolte dal Pio Albergo Trivulzio, dove si contano oltre 200 morti all'istituto Palazzolo della Fondazione don Gnocchi, dove invece il numero di decessi ancora non è chiaro e dove sono stati sospesi almeno 18 operatori per aver protestato per la mancanza di dispositivi di sicurezza. Ieri le perquisizioni negli uffici dell'istituto sono andati avanti fino a tardi. Continuano le audizioni nell'ambito dell'inchiesta sulla Baggina come amano chiamarla i milanesi. I PM guidati dal procuratore aggiunto Tiziana Siciliano, stanno sentendo le persone informate sui fatti: medici, infermieri, operatori sanitari e parenti. Epidemia colposa e omicidio colposo le accuse ipotizzate dagli inquirenti nei confronti dei vertici delle residenze. L'ingresso dei pazienti covid nelle strutture riservate agli anziani è più fragile, l'eventuale assenza di cautele e protezioni adeguate per il personale, sono i punti che dovrà approfondire la maxi indagine. Venti i filoni su presunte irregolarità nelle RSA e sui presunti errori della regione Lombardia che l'8 marzo, con una delibera, ha consentito l'ingresso nelle strutture dei pazienti covid dimessi dagli ospedali. Pazienti che, scrive la regione, vanno collocati in strutture separate e con personale dedicato. A sorvegliare sulle disposizioni date è l'ATS ora all'attenzione degli investigatori. Sono diverse le testimonianze su alcuni casi di polmonite registrati a gennaio sugli spostamenti, anche recenti, di pazienti covid nei reparti con altri degenti e sulle minacce a non indossare le mascherine in alcuni casi fino alla metà di marzo. E se il Pio Albergo Trivulzio lamenta la difficoltà di reperimento delle mascherine, in una lunga lettera Fontana e i Presidenti degli enti gestori lombardi delle RSA denunciano contraddizioni e mancanze della stessa regione nella gestione dell'emergenza e chiedono che la regione si impegni ad effettuare tamponi immediatamente e l'istituzione di un tavolo di lavoro comune.