“Torno come prima fra un anno, come prima proprio. Bisogna lavorare ancora, però le prospettive sono buone”. Stefano ora può finalmente riprende in mano la sua vita. E' guarito dal Covid e può lasciare l'ospedale San Raffaele dove è stato ricoverato per ben sei mesi, di cui tre passati in coma. Medico di base di 58 anni, compiuti nel letto di ospedale, si è ammalato il 13 marzo, il 23 era già in rianimazione. “Stefano ha avuto dei banalissimi sintomi influenzali. Lavorava come noi tutti i giorni in ambulatorio e vedevamo pazienti in maniera abbastanza scaglionata, solo per casi particolari, avevamo ridotto già l'accesso all'ambulatorio. I DPI a marzo erano scarsi. Lui mi ha prestato - è un mio collega - una mascherina chirurgica, non c'erano le FFP2, le FFP3, queste non c'erano, e quindi io ero lì, in prima linea, e me lo sono preso”. Poi la febbre, il respiro rapido associato alla mancanza di aria e infine la corsa in ospedale. Tre mesi in rianimazione e ottanta giorni di riabilitazione, 20 chili persi, ma 10 già ripresi. “E' una malattia... è un inferno, ti mina proprio il fisico. Quindi mascherina, distanziamento sociale, è il minimo”. “Bisogna organizzare molto meglio probabilmente il territorio, cioè le persone che sono a casa con dei sintomi non possono più aspettare giorni per capire se sono da una parte o dall'altra, questo credo che dobbiamo farlo molto meglio”.