Commissariare la struttura dopo medici, infermieri e operatori sanitari, a chiedere chiarezza su quanto accaduto al Pio Albergo Trivulzio, da fine febbraio ad oggi, sono i parenti delle vittime. 143 i morti che si contano alla Baggina, la più famosa residenza per anziani milanesi. Il Pat su cui indaga la Magistratura, e su cui è al lavoro una Commissione di ispettori inviata dal Ministero. I rapporti con la regione, dopo l' 8 marzo in seguito alla delibera che ha istituito la centrale unica regionale dimissione post ospedaliera, la cui Costituzione e gestione è stata proprio affidata al Pio Albergo Trivulzio e il trasferimento dei pazienti covid dimessi dagli ospedali. Nell' Rsa alcuni dei punti che dovranno essere chiariti. Sotto inchiesta è finito il direttore generale della struttura, Giuseppe Calicchio. Si indaga dunque sugli ingressi di pronto intervento geriatrico per i pazienti ospedalieri trasferiti temporaneamente in degenza al Pio Albergo Trivulzio e sono diverse le testimonianze che raccontano di pazienti positivi al covid, dimessi dagli ospedali e alloggiati nelle stesse stanze degli ospiti del Pat. I PM faranno chiarezza sugli ingressi registrati a marzo e non solo. Si dovrà chiarire anche sulla mancata fornitura dei dispositivi di sicurezza e sulle minacce, come raccontato dai dipendenti, di non utilizzare le mascherine. Intanto sono quasi trecento gli anziani sotto osservazione nella struttura perché febbricitanti. La situazione grave denuncia il comitato giustizia, verità per le vittime del Trivulzio. Il Pat, ma non solo. Si indaga su almeno una dozzina di strutture, sono diversi i vertici finiti nel registro degli indagati. Epidemia colposa di omicidio colposo di accuse mosse.