Il virus disegna le città con nuovi elementi: transenne, cartelli e nastri hanno invaso lo spazio urbano, che dovrebbe anche essere nei fatti decoro. A Vicchio, nel Mugello, hanno pensato di ritrovarsi in sicurezza nella piazza principale del paese su una scacchiera. L'idea è di un gruppo di giovani architetti del paese per tornare a far vivere nuovamente il centro storico. “Ogni quadrato idealmente è il luogo sicuro in cui la persona può stare e parlare poi a distanza con le altre o fare tante altre attività. E poi ci siamo divertiti a cambiare il formato del quadrato, che parte dal centro della piazza, dalla statua di Giotto, e va diminuendo di dimensione verso l'esterno, per creare dei giochi prospettici e dare dei nuovi punti di vista della piazza in questo momento”. Non sarà forse una rivoluzione estetica come quella di Giotto, che qui è nato, ma rimane il fatto sociale. “La ragione politica è soprattutto cercare di far rincontrare le persone in un momento in cui le persone sono da due mesi chiuse in casa, quindi ogni quadrato che abbiamo disegnato su questa piazza, e che è un lavoro del tutto temporaneo, servirà per poter rincontrarsi in maniera sicura, rimanendo a 1,80 metri di distanza l'uno con l'altro, e sempre con la mascherina. Queste sono le due prescrizioni principali che nei prossimi mesi dovranno sempre essere attentamente portate avanti”. E come sempre c'è chi apprezza e chi non capisce, ma così far finta di niente proprio non si può. “Forse non dovrebbe essercene stato bisogno. A questo punto ciascuno di noi dovrebbe avere avuto il tempo di rielaborare e di capire”. “A me piace, soprattutto perché è stato fatto da dei ragazzi giovani e di paese”.