Riccardo adesso è tranquillo, sa che suo padre stanotte tornerà a casa dalla Guinea Equatoriale, dove lotta tra la vita e la morte da settimane. Ha contratto il Coronavirus nel suo Paese di origine, dove si era recato il 9 gennaio scorso per rivedere la sua famiglia. Jesus, 49 anni, informatico, sposato con Chiara Beninati, una donna palermitana, era partito prima del lockdown. Una volta arrivato il momento di rientrare è rimasto bloccato e lì ha contratto il Covid-19. Le sue condizioni sono precipitate. Il sistema sanitario guineano non è attrezzato per casi del genere. Per questo motivo Chiara ha prima chiesto l'intervento del Governo e poi ha iniziato una raccolta fondi per noleggiare un aereo privato per riportare Jesus a casa. Una gara di solidarietà che in poche settimane ha fatto raccogliere oltre 90 mila euro. “E' stata veramente la conferma che la gente buona c'è, è tanta, è sensibile e si fa carico delle necessità degli altri nei momenti meno insperati. In un momento di grande crisi economica per tante famiglie mi hanno sostenuta, un euro, 2 euro, 5 euro, 50. Non importa la quantità, il semplice gesto o il sentirmi dire “Chiara, vorrei, ma non posso, ma ti sono vicino con le preghiere” è valso forse più dei soldi.” Ma la solidarietà è stata bloccata dalla burocrazia. Il decreto Conte, infatti, impediva qualsiasi volo per l'Italia. Tra un rimpallo burocratico e l'altro la svolta è arrivata ieri. Purtroppo le condizioni di Jesus sono peggiorate. Intubato da giorni e sedato, doveva essere sottoposto a dialisi, con macchinari impossibili da trovare lì. Per questo motivo, su sollecitazione della donna, il Ministero degli Esteri ha deciso di prendere in mano la situazione e di allestire un aeroambulanza dell'Aeronautica militare per riportare l'uomo da sua moglie e da suo figlio. “Le condizioni critiche di mio marito, che erano gravemente peggiorate, hanno dato finalmente la scossa finale alla Farnesina e all'Aeronautica militare che ha messo a disposizione un volo per poterlo andare a prendere.” Una volta a Palermo, sarà ricoverato al Covid Hospital dell'ospedale Cervello e i soldi raccolti in questa gara di solidarietà che fine faranno? “Questi soldi appartengono ai legittimi proprietari, per cui, chi vorrà, potrà riaverli indietro e, se decideranno di poterli utilizzare per un altro fine benefico, saranno utilizzati per tale scopo. Il mio obiettivo era quello di portare a casa mio marito. Ci sto riuscendo. Queste donazioni avranno un altro lieto fine.”.