Ventiquattro ore dopo il blitz al Pio Albergo Trivulzio gli uomini della Guardia di Finanza sono entrati anche negli uffici della Regione Lombardia per acquisizione di atti importanti. Vanno avanti le indagini sulle residenze sanitarie assistite lombarde. Sono al lavoro le Fiamme Gialle, i Magistrati e i Nas, impegnati su tutto il territorio. Le direttive regionali ricevute dalle Rsa per la gestione degli ospiti durante l'emergenza, il numero dei decessi e le eventuali correlazioni tra le morti e i contagi, la sorveglianza sanitaria e la fornitura di dispositivi di sicurezza per il personale, i punti su cui fare chiarezza. Ieri il sequestro di atti e cartelle cliniche nella più famosa residenza per anziani milanese, il Pio Albergo Trivulzio, referti, ma non solo. Gli investigatori si sono concentrati anche sulla gestione organizzativa interna e sulle direttive date dalla Regione alle Rsa in questa fase di emergenza. Il Pio Albergo Trivulzio avrebbe fatto da centro di smistamento verso altre strutture di malati di Covid considerati a bassa intensità, dimessi da ospedali in affanno. Le indagini si concentrano su quei nuovi 20 arrivi ad epidemia già scoppiata, considerato che la struttura non avrebbe ricoverato malati Covid. Nella delibera regionale del 9 marzo si chiede alle Rsa di usare i reparti separati per i degenti Covid, ma non è solo il PAT ad essere sotto indagine, sono diversi i vertici delle strutture iscritti nel registro degli indagati, almeno una dozzina, dal Don Gnocchi al Mediglia, dalla Sacra Famiglia di Cesano Boscone, ad una casa di riposo di Settimo Milanese. Epidemia colposa ed omicidio colposo le accuse mosse dalla Magistratura. Gli inquirenti che dovranno analizzare tutto il materiale raccolto, mentre vanno avanti ancora le perquisizioni.