Ripartiamo dalla strettissima attualità per cercare di capire un po' dove siamo Sileri, a questo punto, nell'affrontare l'emergenza coronavirus. Se siamo finalmente fuori dall'emergenza, lo possiamo dire Sileri? Un po' a bassa voce o ancora timore? Dall'emergenza possiamo dire che siamo usciti no? Questa è la fase di convivenza. Diciamo dalla fase acuta che abbiamo osservato da fine febbraio, marzo, aprile, i primi di maggio siamo usciti. Quella fase acuta, così come l'abbiamo vissuta in questo momento non c'è. Quindi ci troviamo ora in una fase di convivenza con il virus, con dei dati che mostrano diciamo una situazione molto sotto controllo grazie a tutto ciò che è stato fatto nei mesi passati, cioè la chiusura dell'Italia ha impedito la diffusione del virus nel resto d'Italia rispetto purtroppo alle regioni che hanno vissuto il dramma maggiore. Quello che stiamo facendo, cioè la distanza di sicurezza dagli altri, l'utilizzo delle mascherine, tutte queste buone pratiche in questo momento stanno tenendo lontano il virus da potenziali ospiti. Senta Sileri, l'Istituto Superiore della Sanità parla della presenza ancora di focolai in Italia, l'epidemia dice, non è conclusa, perché, poi ne parleremo, diciamo con meticolosità nel corso della nostra ora insieme, c'è comunque chi ha sostenuto che il virus fondamentalmente è clinicamente inesistente. Ora prima però di entrare in questo argomento un po' più articolato, le volevo chiedere dei numeri invece ancora più sensibili ci sono nella regione Lombardia, le danno ancora preoccupazione quei numeri o diciamo è tutto fisiologico? È tutto come avrebbe previsto pochi giorni fa? Si, a dire il vero, ora chiamarlo fisiologico forse non è corretto, però diciamo che è fisiologico nei termini dei numeri altissimi che aveva la Lombardia. È chiaro che in Lombardia i numeri che sono stati visti sono erano davvero molto molto alti, quindi è chiaro che lì si trovano ancora diverse, diciamo, diverse persone che rimangono contagiate. È chiaro che avremmo sempre più numeri alti in Lombardia rispetto ad altre regioni dove il virus è arrivato con numeri minori. Quello che ora interessa è vedere l'andamento di questi numeri da settimana in settimana, o meglio, se improvvisamente la prossima settimana o quella successiva dovesse esserci di nuovo un aumento considerevole di questi numeri, allora, è una situazione che deve essere tenuta sotto controllo. Questo tenerlo sotto controllo farà si che verranno presi dei provvedimenti. Ci sono ancora dei focolai, quindi il virus continua a circolare, ma circola in una forma molto ben controllata.