Codogno resiste. Codogno guarda avanti. Noi stiamo cercando di portare avanti quelli che sono dei comportamenti e degli atteggiamenti che da 60 giorni... coi quali abbiamo imparato a convivere, però sicuramente cercando di ragionare su quelli che saranno degli aiuti e dei supporti da dare alle nostre comunità, una volta che questa “fase uno” sarà finalmente terminata. Oggi, oggi sicuramente avremmo necessità di avere maggior libertà in quelli che sono i fondi che sono stati destinati ad oggi, i famosi quattrocento milioni del Governo e aspettiamo il decreto di aprile, dove speriamo e auspichiamo che ci siano risorse mirate proprio a sostegno dei Comuni, delle Province, dei territori, proprio per superare quanto prima questa emergenza che sarà sicuramente, per il nostro Paese, un dopoguerra. Ad oggi, seppur con personale ridotto, qualcosa ha iniziato, ha iniziato a operare, ha iniziato a lavorare. Chiaramente con quelle che devono essere le garanzie estreme, che sono proprio per la tutela e la salute dei lavoratori, dei dipendenti e anche dei clienti. Per noi, sicuramente, la cosa importante sarà la fase sierologica, degli esami seriologici, sicuramente il Lodigiano, la ex zona rossa sarà la prima che sarà sottoposta, appunto, a queste analisi a questo screening. Chiaramente noi continuiamo a fidarci di quelli che sono i referenti e le figure mediche, istituzionalmente competenti, proprio perché stanno studiando, stanno ricercando al San Matteo, quello che deve essere un esame, che poi sarà esteso in modo effettivamente pratico su tutte le comunità, perché ricordiamoci una delle criticità maggiori di questa situazione è proprio il fatto degli errori… delle percentuali di errori di alcuni test. Da Sindaco ai Sindaci italiani, che cosa si sente di dire? Di stare vicino alle loro comunità e di non mollare. Sicuramente attraverseranno dei momenti difficili, dei momenti dove sembra di non farcela, ma lavorando insieme, stando insieme alle proprie comunità, si supererà questa emergenza.