Siamo a Prati, quartiere centrale di Roma, una zona con un'alta concentrazione di studi professionali: avvocati, notai, commercialisti, categorie che, secondo l'ultimo decreto firmato dal Presidente del Consiglio, possono continuare la propria attività, rispettando le regole anti-contagio. Molti studi, però, oggi sono chiusi. Tutti chiusi. Qui non risponde nessuno. Proviamo “Studio legale”. No, guardi, sto andando via, mi scusi, grazie. Qualcuno ogni tanto viene a ritirare la corrispondenza degli atti e poi va a casa. Come le dicevo, non riceviamo nessuno allo studio, stiamo lavorando internamente. Quattro studi, tutti chiusi. Grazie, buon lavoro. Soltanto dopo tanti tentativi riusciamo a trovare qualcuno disposto a parlarci. Veniamo allo studio, non orari prolungati, e facciamo il lavoro più urgente. Dopo il 15 aprile, probabilmente, riprenderanno i termini, quindi ci anticipiamo un po' il lavoro e studiamo anche, perché poi il lavoro di avvocato è anche studiare, quindi approfittiamo per studiare. Prego, accomodatevi, appena entrate, piano rialzato a sinistra. Sono un commercialista, i miei 5 collaboratori li ho lasciati a casa da 5 giorni, per quello che si può si lavora in smart working, però noi abbiamo dei colleghi del nord che curano gli interessi di aziende del Centro-Sud. Se loro non possono andare allo studio, gli adempimenti di quelle aziende, nonostante risiedano nel Centro-Sud, non possono essere svolti. Questa è un'altra anomalia che il Ministero delle Finanze deve sciogliere. Ricevete comunque i clienti? Assolutamente no, anche i collaboratori abbiamo preferito farli lavorare da casa. Se vengono i clienti, all'entrata c'è l'alcool, vanno al bagno, si lavano. In questi ultimi 10 giorni abbiamo cercato di azzerare.