Alle 8:10 atterra, all'aeroporto internazionale di Torino, il volo da Malta. I passeggeri vengono presi subito in carico dal personale della Asl ed accompagnati in questo spazio del check-in remoto di 1500 metri quadrati, creato nel 2006 per raccogliere atleti e delegazioni per le Olimpiadi invernali. Ad attenderli, mascherina, visiera, guanti, tuta anti rischio biologico, calzari, 4 operatrici sanitarie, prima viene effettuato il tracciamento ai banchi e poi, pochi passi più avanti, il tampone nel presidio medico. Com'è andata? no, bene, bene, bene, un po' fastidioso da rientro dalle vacanze, ma è andata bene, meglio farlo qua che sicuramente aver fatto tutto l'iter burocratico per farlo a casa. Ora resterà in isolamento a casa? Finché non ho il risultato del tampone, sicuramente, devo tutelare la famiglia e tutti. Per chi arriva da Grecia, Croazia, Malta e Spagna, il tampone è obbligatorio, a meno che non l'abbiano già fatto nelle precedenti 72 ore e possano esibire un certificato negativo. Gli altri possono decidere o di tornare a casa e di contattare entro 48 ore l'Asl di competenza per fissare l'esame o di farlo qui, subito, all'arrivo. L'utente ha la possibilità di effettuare rapidamente questo tampone, si toglie, diciamo, ogni pensiero rispetto a quello che poi deve essere il decorso delle 48 ore, entro cui comunque deve fare il tampone e perché può riprendere rapidamente le proprie attività, sospendendo l'isolamento fiduciario non appena ha il risultato del test, qualora sia negativo, qualora sia positivo viene preso in carico dai servizi sanitari, ma è una minoranza decisamente bassa. Oggi su 124 passeggeri in arrivo, 107 passeggeri hanno scelto di effettuare il tampone qui direttamente in aeroporto, gli altri si sono riservati di effettuarlo sul territorio e sulle Asl competenti, perché avevano già prenotato, sostanzialmente, il servizio. E alla fine di ogni operazione tutta l'area viene santificata con un disinfettante a base di acqua ossigenata.
