Vanno avanti al ritmo di almeno 50 al giorno. 50 tamponi orofaringei, quelli classici, quelli con il bastoncino in gola e nel naso, quelli che con assoluta certezza possono dire se si è o meno positivi al Covid-19. E lo si fa senza lasciare la propria auto, così come abbiamo visto fare in Corea, in Germania, in Emilia Romagna, ora a Roma, l'ASL Roma 1 ha deciso di procedere allo stesso modo. Una modalità che consente di aumentare di molto la capacità produttiva. Intanto abbiamo un consumo ridotto delle risorse che scarseggiano e oltretutto quando facciamo i tamponi in macchina manteniamo comunque una distanza. Naturalmente il tampone si fa solo se si viene contattati dal Sisp, il Servizio di Igiene e Sanità Pubblica che, sulla base delle segnalazioni, convoca il paziente per il tampone drive-in. Questi sono tutti tamponi programmati sulla base di una valutazione di contatti che sono stati fatti. Quindi sono persone che vengono su appuntamento. Un metodo, questo del drive-in, che consente di ottimizzare non solo le risorse umane, ma anche i dispositivi di protezione che, come sappiamo, scarseggiano. Nasce dalla possibilità di farlo in una maniera più sicura per gli operatori e anche per le persone, più efficiente, perché utilizziamo meno dispositivi e possiamo farne di più nell'arco di poche ore.