Mentre i numeri del contagio continuano a salire, in attesa del nuovo decreto l'esecutivo non nasconde che ci sia da una parte l'esigenza di un'intensa collaborazione con le Regioni e dall'altra quella di accelerare sui controlli e mappature. Va in questo senso l'arrivo di test rapidi che i cittadini potranno fare anche dal medico di base, spiega il Presidente del Consiglio. “Stiamo lavorando anche per i test rapidi, i test antigenici. Il commissario Arcuri sta concludendo la gara per 5 milioni di test rapidi. Questi test saranno messi anche a disposizione dei medici di famiglia che ne faranno richiesta. Questo consentirà alla popolazione di affrontare le prossime settimane con minore ansia”. Premier che insiste sulla necessaria e - dice - fin qui virtuosa collaborazione con le Regioni, invitate ancora oggi dal ministro Boccia a lavorare in vista del prossimo DPCM. In questo senso va la riattivazione della cabina di regia. Un appello all'unità arriva anche dal ministro Speranza. “Da nove settimane ormai i nostri numeri crescono e cresceranno ancora, questa è la nostra aspettativa, in linea con quello che sta avvenendo a livello europeo. L'Italia credo che in questi mesi non semplici abbia comunque dimostrato di avere al suo interno le risorse, le capacità, il lavoro di sinergia interistituzionale, un Servizio sanitario nazionale di qualità. E' il momento secondo me di alzare il livello di attenzione, di alzare il livello di guardia e anche di recuperare quello spirito di sinergia, di unità nazionale, di grande coordinamento che ci ha accompagnato nei giorni critici”. L'obiettivo, concordano tutti, è perseguire una strategia che minimizzi i rischi e soprattutto tuteli due priorità: lavoro e scuola.