Senza vita, nel letto, coperta da un piumone, Daniela Coman, 45 anni, operaia originaria della Romania, la trovano così mercoledì sera i Carabinieri a Prato di Correggio, Reggio Emilia, nell'appartamento del compagno. Peter Pancaldi, 45 anni, è scappato con l'auto di lei. Quando poche ore dopo i militari grazie a un software di lettura targhe lo rintracciano e lo fermano poco lontano nel modenese, l'uomo in stato confusionale, lo portano prima in ospedale, poi in caserma dove ammette di avere soffocato la compagna. "Gli viene chiesto il numero del PIN per accedere al suo cellulare, se lo vuole fornire, lui dice sì sì lo fornisco e in più vi dico che sono stato io ad ucciderla. E in più vi posso dire dove ho buttato il cellulare della donna". Insieme da un anno, stanca di continue violenze fisiche, psicologiche e richieste di denaro, lunedì Daniela Coman lo aveva lasciato ed era andata via di casa. "Non mi è sembrato sempre lucidissimo". "Aveva debiti con tanta gente". Martedì mattina la donna va nell'appartamento per prendere le sue cose, poco più tardi al telefono Pancaldi la convince a tornare perché ha trovato il suo computer e la sua macchina fotografica con le foto del figlio, un inganno, vuole ricucire il rapporto, ma lei si oppone e la uccide. "È un soggetto che ha diversi precedenti penali, anche per sua stessa ammissione da molti anni e oltre vent'anni fa uso di sostanze stupefacenti. Ma anche di alcol che non ha mai avuto un lavoro stabile, sostenuto economicamente, da persone con cui ha avuto precedenti relazioni di tipo affettivo". Non lo aveva mai denunciato, dice il procuratore di Reggio Emilia. "Una relazione tossica, Isernia, Sky TG 24 con Reggio Reggio Emilia. .