Appalti truccati per quasi 10 milioni di euro, assunzioni decise dalla politica. È lungo e pesante l'elenco delle accuse della Procura di Palermo nei confronti dei vertici dell'AST, azienda dei trasporti urbani ed extraurbani interamente partecipata dalla Regione Sicilia: corruzione turbata libertà degli incanti, falsità ideologica, frode nelle pubbliche forniture, truffa aggravata allo Stato. Nell'operazione della Guardia di Finanza è finito agli arresti domiciliari il Direttore Generale dell'AST, Ugo Fiduccia. Per 8 persone, dirigenti siciliani, tra cui l'ex Presidente Gaetano Tafuri e imprenditori di società umbre e lucane, è scattata la sospensione dall'esercizio di pubblico ufficio. Varie le frodi emerse grazie all'analisi di documentazione contabile bancaria e dopo mesi di intercettazioni ambientali e telefoniche, con telecamere e microspie, piazzate ovunque negli uffici dell'Azienda e in un caso scoperte e rimosse dal manager ora ai domiciliari. Il servizio di bigliettazione elettronica, del valore di 3 milioni di euro, affidato senza gara d'appalto, procedure irregolari per l'acquisto di pneumatici e autobus, incarichi affidati a contabili compiacenti per nascondere bilanci truccati, assunzioni di personale mosse da logiche politiche, secondo la procura, sollecitate da esponenti politici della Regione, menzionati più volte nelle intercettazioni. "Abbiamo speso 600mila euro al mese di interinali", dice, ascoltato, uno degli indagati, che si rende conto che questi numeri desteranno sospetti.























