Turbativa d’asta, corruzione e rivelazione di notizie di ufficio. Sono questi i reati che i magistrati della procura di Trapani contestano, a vario titolo, a tre persone. Tra loro un deputato del Pd all’assemblea regionale Siciliana, Dario Safina, che è finito ai domiciliari. Secondo le indagini, condotte sul campo dai Carabinieri del comando provinciale di Trapani, Safina in collaborazione con il direttore generale della società Trapani Servizi che si occupa della raccolta dei rifiuti e con il manager di una società che si occupa di illuminazione pubblica, avrebbe truccato alcune gare ed un concorso per favorire uomini vicini a sé e ricavare indebite somme di denaro senza mai effettuare le giuste procedure concorsuali per l’assegnazione di ruoli dirigenziali e di appalti. I fatti risalgono a quando Safina era assessore ai lavori pubblici del comune di Trapani a cavallo tra il 2020 ed il 2021. Secondo gli investigatori, in particolare, sarebbe stato fatto un concorso interno ad hoc per garantire al direttore uscente della società Trapani Servizi, di rimanere di fatto al suo posto. I requisiti per partecipare al finto concorso infatti sarebbero stati cuciti addosso al vincitore designato. Al vaglio della procura di Trapani però ci sarebbe ancora la posizione di alcuni soggetti.