Quella che svetta davanti al Porto di Fano, nelle Marche, è solo una sua copia, ma la vera statua dell'atleta vittorioso di Lisippo, detto anche l'atleta di Fano o l'atleta che si incorona, deve tornare all'Italia. Lo ha stabilito all'unanimità la Corte europea dei diritti umani. Il nostro paese ha tutto il diritto di confiscare e chiedere la restituzione della statua greca in bronzo datata intorno al 340 a.C., che si trova attualmente nel museo della villa Getty a Malibù, in California. La Corte ha respinto il ricorso presentato dalla fondazione Paul Getty per violazione della protezione della proprietà. Una contesa giudiziaria che ha radici lontane. L'opera d'arte attribuita allo scultore greco Lisippo, venne ritrovata impigliata tra le reti da alcuni pescatori nel mare Adriatico al largo di Fano, nel 1964. Passata di mano in mano, la scultura venne acquistata per quasi 4 milioni di euro dalla Fondazione Getty nel 1977, per essere esposta al museo di Malibù. La Corte di Strasburgo ha riconosciuto come legittima l'azione intrapresa dalle autorità italiane per recuperare la statua. I giudici, inoltre, hanno sottolineato che la protezione del patrimonio culturale e artistico di un paese rappresenta una priorità anche dal punto di vista giuridico. La Fondazione Getty, sottolinea infine la Corte, si è comportata in maniera negligente o non in buona fede nel comprare la statua nonostante fosse a conoscenza delle richieste avanzate dallo Stato italiano e degli sforzi intrapresi per il suo recupero.