Ha ribadito le ragioni della sua battaglia, "Una battaglia per la vita" ha detto davanti ai Giudici del Tribunale di Sorveglianza di Milano e poi di Sassari Alfredo Cospito, l'anarchico detenuto al 41-bis in sciopero della fame da oltre cinque mesi, ricoverato da settimane ormai è all'ospedale San Paolo, a causa delle sue precarie condizioni di salute. Nel corso dell'udienza che si è tenuta nel reparto di medicina penitenziaria del nosocomio è stata discussa l'istanza di differimento della pena ai domiciliari per motivi di salute presentata dai legali di Cospito, sulla quale i Giudici hanno ora cinque giorni di tempo per depositare un provvedimento motivato che accolga o respinga la richiesta. L'anarchico intanto resta determinato a proseguire lo sciopero della fame e a rifiutare vitamine e integratori, salvo che i Giudici accolgano le sue richieste. "Sarebbe anche disposto a recedere in questo sciopero della fame purchè il Tribunale di Sorveglianza liberasse altri detenuti che sono sottoposti al 41 bis, che hanno molte più ragioni valide per essere comunque messi in detenzione domiciliare, riportati a casa e magari fatti morire nel loro letto. Ha espresso una grandissima umanità. La Procura Generale di Milano così come le altre Procure coinvolte, hanno espresso parere negativo circa la possibilità che Cospito vada ai domiciliari. Saranno ora i Giudici a dover valutare se le condizioni di salute dell'anarchico siano o meno compatibili con il regime carcerario, una decisione che, nel caso in cui fosse accolta l'istanza, implicherebbe la sospensione del 41 bis ma che non riguarda direttamente la valutazione del carcere duro. Alfredo Cospito qualche giorno fa era stato colpito da un aritmia, il suo quadro clinico dopo il malore è stato definito stabile sebbene l'anarchico resti ad alto rischio di eventi cardiaci.