In piazza l'autobotte distribuisce acqua alle persone che arrivano con secchi, bottiglie e annaffiatoi. Accanto un'altra coda per ritirare quelle bottiglie di minerale che oramai sono esaurite nei supermercati del paese. Scene inconsuete ai piedi del massiccio del Monte Bianco ma i rubinetti di Courmayeur sono a secco dopo le due frane che venerdì sera hanno distrutto un pezzo dell'acquedotto. "Ha fatto il temporale la sera ed è cominciato il problema. L'acqua è diventata nera e quindi ce ne siamo accorti e alla mattina abbiamo scoperto quello che era successo". "Tre bottiglie, sì. Quello che avevamo e ora poi andremo anche a chiedere di là cosa vuole. Siamo arrivati ieri e questa è stata la sorpresa". La strada per la Val Ferret, che è rimasta isolata fino al pomeriggio di sabato, resta chiusa con sole due finestre al giorno di apertura. Ora la priorità è riparare l'acquedotto che corre proprio lungo la provinciale. Noi ci arriviamo a piedi, accompagnati dal Sindaco, per documentare i danni causati dal maltempo. Il ponte è stato trascinato più giù di un metro e mezzo dalla furia dell'acqua e delle pietre scaraventate dal torrente. I tubi dell'acquedotto, eccoli, sono tranciati. Gli operai, in poche ore, hanno realizzato un bypass di 340 metri per ripristinarlo. "Bisognava, per forza, collegarsi a due congiunture: a monte e a valle di questa situazione. Siamo riusciti velocemente a trovare 340 metri di tubature di un diametro importante per poter servire 30 mila persone e ce l'abbiamo fatta anche se era di sabato". "Nella giornata di lunedì dovrebbe esserci l'acqua nelle case?" "Direi di sì, ecco se non succede nulla di strano più tardi dovremmo avere l'acqua per tutti, sì". Un'estate caratterizzata da eventi estremi: una lunga siccità e poi forti temporali. Anche se, c'è da dire che la pioggia che si è abbattuta venerdì su Courmayeur è stata sì intensa ma non clamorosa. "Dalle falde dei ghiacciai spesso si fanno delle sacche d'acqua, sotterranee che non si vedono poi magari con un po' di pioggia come è successo venerdì sera queste sacche scoppiano e scendono a valle portando acqua, sassi, come vediamo anche di grandissime dimensioni che hanno spostato il ponte qui alle mie spalle".