"Stanno imparando a conoscere questo nuovo servizio e piano piano le persone salgono". È uno dei 150 conducenti di bus turistici che da 7 aprile girano per Roma con la sigla "Linea S". In tutto il Lazio sono 500, autobus che la Regione ha assoldato per implementare il trasporto pubblico locale che viaggia a capienza dimezzata. "Se nelle linee metro non si raggiunge la soglia del 50% i tornelli, soprattutto ai capolinea ma anche nelle stazioni intermedie, rimangono aperti quindi l'utenza può liberamente prendere le metropolitane, nessuno può obbligare l'utenza a prendere i bus". Latisana ha investito 40 milioni di euro per potenziare il sistema reclutando Flixbus, Shuttle e altre aziende private che ora fanno fino a 1.100 corse in più al giorno pari a 880 mila passeggeri al mese. "Gli uffici pubblici, i ministeri aprono tutti quanti allo stesso orario, vanno tutti a lavorare nello stesso orario. Probabilmente andando a differenziare gli orari di ingresso e di uscita anche per queste attività abbiamo la possibilità, noi che gestiamo, ovviamente, i flussi, di andare a calibrare il servizio". I bus privati però spesso viaggiano vuoti. Perché? Probabilmente poca informazione ai cittadini, non sanno di poterli usare o non li riconoscono eppure alle fermate e in metropolitana sono bene segnalati e sugli stessi mezzi ci sono chiare indicazioni dei percorsi seguiti. "A volte può capitare che viaggiano vuoti ma ci sono i bus sia di Cotral che di Atac che viaggiano vuoti anche in altri orari. Perché? Perché è un servizio che deve essere garantito".