Noi adesso veniamo dalla città di Corfù. La situazione non era un granché, nel senso che i ragazzi giravano tutti senza mascherina, erano tutti molto assembrati, soprattutto nella grande piazza della città. Non c'erano controlli, assolutamente e noi abbiamo cercato di fare del nostro meglio. Adesso torniamo a Roma e vedremo cosa succede. Se devo fare il tampone, lo farò senz’altro. Se questa è la decisione del Governo, senz’altro. Lo sbarco dei turisti al porto di Ancona. Il primo traghetto dalla Grecia dopo la nuova ordinanza del Ministro della Salute. Adesso dovrà essere sottoposta a tampone, ha saputo? Me lo ha detto mia figlia, sì. Mi ha telefonato. Anche se ho paura un po’, però penso che sia giusto. 1 milione e 200 mila passeggeri lo scorso anno, un flusso sceso del 60% dall’inizio dell’emergenza sanitaria. Lo scalo di Ancona è il principale collegamento via mare dell'Adriatico per Croazia e Grecia. Il nuovo provvedimento ha alzato la soglia di attenzione sulla sicurezza, ma non ha fermato la voglia di partire verso questi Paesi. Perché le vacanze sono sacre e quando si torna ci controlliamo. In Croazia, raggiungo i miei genitori che sono col camper, quindi non sono preoccupata. Siamo abbastanza protetti. Sono abbastanza preoccupato, per non dire molto. Andiamo in Grecia, ma non andiamo su nessuna isola. COVID-19, Grecia o italiano sempre quello è, non è che cambia molto la situazione. Oggi sono soprattutto auto con targa Straniera, turisti del Nord Europa a imbarcarsi. Non mancano disdette italiane. Stanno naturalmente arrivando una valanga di richieste, perché la gente è evidente che si trova un po' spiazzata davanti a una situazione nata quasi stanotte, insomma. La risposta è sempre la solita, “Non vi preoccupate, si torna a casa”. Si fa domanda all'Asur di destinazione, 48 ore di tempo, ti fanno il tampone e si risolve tutto.