Il Covid non è finito, nuovi focolai sono all'ordine del giorno, si moltiplicano gli appelli perché le persone, in questa fase, rispettino le misure di precauzione, anche se i ricoverati sono pochi e la malattia si controlla meglio, ma si finisce ancora in terapia intensiva. Fa il punto della situazione il professor Paolo Ascierto dell'Ospedale Pascale di Napoli, in prima linea nella lotta contro il Covid, che ha ricevuto numerosi premi, ultimo il riconoscimento “Il normanno per le sue ricerche sul Coronavirus”. D'altra parte lo sapevamo, abbiamo sempre detto che per un periodo avremmo dovuto convivere con questa infezione, adesso ci sono anche le infezioni cosiddette da rientro, cioè delle persone che vengono in Italia da fuori, perché nel mondo, la situazione, come sapete, in questo momento, è di incremento delle infezioni. Per questo il professore ricorda, anche in previsione della riapertura totale dell'inizio delle attività scolastiche, quali sono le misure da rispettare. Quello che succederà, ovviamente, è ancora del tutto imprevedibile, è chiaro che laddove ci sono molte più persone c'è il rischio che l'infezione, in qualche modo, possa aumentare. Tuttavia, l'abbiamo visto in questi mesi, con il distanziamento sociale, i presidi di cui abbiamo parlato: mascherine e lavarsi le mani, i livelli dell'infezione, fortunatamente, sono andati a livelli minimi, questa, ovviamente, è una buona notizia, però questo non significa che dobbiamo abbassare la guardia. Intanto la terapia sperimentata con il tocilizumab sui pazienti gravi ha ottenuto dei risultati confortanti e si è in attesa di una valutazione definitiva. Ha dato dei risultati positivi. Stiamo aspettando, è questione di giorni, l'ultimo dato importante di uno studio di fase 3, che poi sono quegli studi che dimostrano, effettivamente, un valore di un farmaco no, lo studio si chiama Covacta, che ci dirà, effettivamente e definitivamente, il ruolo del tocilizumab nella complicanza respiratoria del Covid-19.