La terza chiusura della giornata di via del Corso è scattata. Manca poco per tornare in fascia gialla ed il centro di Roma viene preso d'assalto nel primo fine settimana primaverile di bel tempo. Il piano anti-assembramento prevede, in caso di afflusso significativo, la deviazione nelle strade limitrofe delle persone che vorrebbero passeggiare nella via principale del cuore della capitale. Mentre i controlli delle Forze dell'Ordine devono concentrarsi anche sull'uso corretto della mascherina, che in troppi continuano ad indossare senza nulla coprire. Roma si prepara così alla riapertura, in regione c'è preoccupazione per la tenuta di una curva epidemiologica che vede i casi diminuire nella capitale. Il Lazio, è comunque la regione d'Italia che è rimasta più tempo in faccia gialla, grazie a tracciamenti e ad una massiccia campagna vaccinale. Ed ora, anche i ristoratori si preparano a riaprire, attrezzandosi con i tavoli all'esterno, unica possibilità prevista dal Decreto. Per molti inoltre, questa apertura è una speranza di far quadrare i conti in attesa di ristori, fondamentali per il pagamento di affitti, utenze, personale e fornitori, ristori che però ancora ritardano. " Abbiamo avuto una verifica fiscale da parte della Guardia di Finanza, che ci ha bloccato l'emissione dei ristori. La verifica è andata a buon fine, tutto a posto però, nel frattempo, sono finiti i fondi ci dicono e quindi dobbiamo aspettare un ristanziamento. È da gennaio che non riusciamo proprio più a pagare gli affitti dei nostri tre locali, e in più abbiamo speso soldi adesso, ci siamo indebitati ulteriormente per costruire le pedane all'esterno".