Dopo oltre 30 mesi e la maggior parte degli italiani vaccinati con almeno tre dosi abbiamo capito che non basta più il bollettino con le cifre dei contagi e dei ricoveri per valutare l'andamento della pandemia. Ottobre è iniziato come i due precedenti con un segno più nel numero di tamponi positivi e nelle cifre di chi viene ricoverato nei reparti di malattie infettive. Due curve che crescono velocemente e che difficilmente si fermeranno, visto che non ci sono più misure di contenimento del virus. I bambini sono in classe da un mese senza mascherine, così come non sono più obbligatorie da 10 giorni nei mezzi di trasporto pubblico e nei treni. Guardando il bollettino scopriamo però che le reinfezioni iniziano a diminuire e che quelle persone positive che stanno tornando a riempire i reparti di malattie infettive sono pazienti che in ospedale ci arrivano per altre ragioni, un malore, una gamba rotta o un infarto e che risultano positive, ed è questo che spiega la ragione per cui non aumentano i ricoveri in terapia intensiva, non hanno polmoniti da Covid, quelle sono rarissime. A questo punto, in un quadro dove non desta allarme il virus e dove stanno aumentando le quarte dosi con l'ultimo vaccino specifico contro le varianti che circolano nel nostro paese, la questione che dovrà affrontare il nuovo Governo é come gestire i positivi asintomatici. Attualmente in Italia sono in quarantena e malattia oltre 490.000 persone. Da una parte c'è chi suggerisce di togliere l'isolamento domiciliare dei positivi asintomatici con l'obbligo di ffp2, dall'altra c'è l'idea di alcuni governatori di reintrodurre le mascherine almeno sui mezzi di trasporto se le cifre dovessero aumentare.























