Covid, centrali operative in affanno

30 ott 2020
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Tempo di dire all'ambulanza di venire, si devono vestire, mettere le tute, quindi un pochino ci vuole. Funziona così la centrale operativa del 118 di Firenze, oramai è monopolizzata dalle richieste di aiuto dei pazienti Covid. Una signora covid positiva, quindi ha la febbre a 37/38 dal 19 ottobre. Secondo i dati del Ministero dell'interno, riferita al primo trimestre 2020, 4 chiamate su 10 vengono convogliate alle centrali operative di secondo livello, quindi anche l'emergenza sanitaria territoriale, cioè 6 chiamati su 10 non sono così urgenti. L'ambulatorio non vi risponde? Dovete provare ad insistere signora. Può aiutare il sistema il numero unico di emergenza europeo 112, al quale si accede componendo il 112, 313, 115 e il 118, è attivo in 8 regioni ad eccezione della Sicilia orientale e del distretto di Roma nel Lazio, sono tutte del centro nord. Un servizio per 30 milioni di cittadini. Il cittadino ha un solo numero di telefono da comporre per chiedere aiuto. Ma questo è solo il primo dei vantaggi, il reale vantaggio è che il cittadino viene identificato e soprattutto localizzato su ogni chiamata. Dal primo dicembre sarà attiva anche in Toscana e questa che vediamo è la centrale unica di risposta più grande sul territorio nazionale, gestirà 6500 chiamate al giorno, consentendo una concentrazione sulle reali emergenze sempre più numerose e sempre più emergenze.

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