L'obbligo vaccinale introdotto nel 2021 è legittimo o no? Ad attendere questa risposta, in arrivo dalla Consulta, in tanti soprattutto dal mondo dei no vax. L'obbligo è stato inserito come strumento per arginare la pandemia da Covid ed è stato da subito al centro di polemiche e proteste e ricorsi. La discussione delle parti si snoda in un'udienza pubblica, numeri importanti: 11 ordinanze con cui cinque uffici giudiziari hanno sollevato dubbi sulla costituzionalità di obbligo ma anche sanzioni, una quarantina i difensori, gli operatori sanitari e professori che hanno rifiutato di vaccinarsi. L'obbligo, all'inizio, era previsto solo per medici ed infermieri, è stato via via esteso ad altre categorie come insegnanti, Forze armate e di Polizia con le sanzioni in caso di inadempimento a partire dalla sospensione dal lavoro e dalla retribuzione. Via via con il miglioramento della situazione è stato superato fino ad arrivare all'attuale condizione: del primo novembre, infatti, non vale più nemmeno per chi lavora in corsia. Il punto sono le conseguenze di quell'obbligo, come ha ricordato il Sum, il Sindacato Unico dei Militari, per esempio a causa delle penalizzazioni su chi non si è vaccinato che hanno comportato anche la detrazione di anzianità di servizio pesando di fatto sulla carriera e sul futuro pensionistico. A dubitare della legittimità costituzionale di quelle norme sono diversi Tribunali, il più critico su questa normativa è il TAR della Lombardia, che chiama in causa più principi costituzionali: la garanzia dei diritti inviolabili dell'uomo, il diritto al lavoro e alla retribuzione, la tutela della salute e il principio dell'uguaglianza, mentre il Tribunale di Padova ipotizza anche la violazione della Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea.