Questa ambulanza è appena tornata da un intervento per un sospetto caso Covid. L'equipaggio ha tolto le protezioni e si è disinfettato, ora stanno sanificando il mezzo. In Liguria crescono i contagi e soprattutto le terapie intensive. Ma l'aumento anomalo è dovuto al focolaio che si è acceso nello spezzino. In realtà il numero delle terapie intensive, indicatore fondamentale in questa emergenza sanitaria è cresciuto in tutti Italia negli ultimi giorni. Al professor Angelo Grattarola, Direttore del reparto di anestesia e rianimazione dell'ospedale San Martino di Genova, in prima linea contro il Covid sin dalla prima ora, abbiamo chiesto come dobbiamo leggere questo dato. L'aumento dei ricoveri ospedalieri e delle terapie intensive c'è proprio perché aumentando la circolazione aumenta la necessità. Però diciamo che la popolazione coinvolta in questo momento ha un'età media di 40 anni, rispetto al mese di marzo che era esattamente il doppio, 80 anni, con delle necessità quindi straordinariamente più elevate, ma anche con un outcome molto diverso. Cioè entrare in terapia intensiva a 80 anni rispetto a 40 anni evidentemente l'outcome cambia totalmente, perché in 40 anni di differenza vi è tutto l'invecchiamento di una persona, le malattie croniche, quindi la minor capacità di far fronte a qualunque genere di malattia, la malattia Covid non è esclusa. Professore, che autunno sarà? Difficile dirlo. Spero che con la vaccinazione antinfluenzale sia un autunno, diciamo così, meno pesante, proprio per il non sommarsi delle due patologie. Se ripetiamo l'esperienza dell'inverno australe che non ha visto circolare il virus dell'influenza stagionale, anche da noi sarà così, io spero sia un autunno e un inverno dove saremo in grado di far fronte bene, con le risorse che abbiamo, alle necessità.