"Su tre ristoranti, ne posso aprire soltanto uno. Perché ho raggruppato tutti i dipendenti in un solo ristorante, per far si che possa fare almeno capodanno in uno". Sono gli effetti della variante Delta, sul comparto della ristorazione, con il personale di sale, delle cucine, decimato a causa dei casi di positività e le conseguenti quarantene. Lo sa bene Valerio Tremiterra, ristoratore originario di Napoli ormai da molti anni a Milano, costretto a chiudere due dei suoi tre locali per mancanza di personale. Non è l'unico problema per lui però, in questi giorni di festa. "Disdette sono all'ordine del giorno. Già dal 22 Dicembre, abbiamo avuto tipo in un ristorante, avevamo 90 coperti nel giro di 3,4 ore si sono azzerati. E questo tutti i giorni, ogni giorno, zero, zero, zero. Quindi immaginate, pagare il personale in più senza la clientela". Difficoltà vissute dalla maggior parte dei ristoratori, che speravano di poter contare quest'anno, dopo il Lock down totale del 2020, in un veglione da tutto esaurito non sarà cosi. Secondo i dati diffusi da Confcommercio, le cancellazioni si aggirano in media tra i 25 e il 30%. "Purtroppo, in questo periodo che doveva essere il periodo del riscatto, abbiamo lavorato mesi a dietro quindi Ottobre, Novembre per lavorare bene in questo periodo, con le cene aziendali, con il capodanno ma stanno arrivando disdette, sia con le cene aziendali nelle settimane passate, che con Capodanno che sta arrivando". Tutto questo, in una regione che registra ancora un alto numero di contagi. E destinata a passare, come ha ipotizzato dal Governatore Fontana stesso, in fascia gialla a partire da lunedi.