Covid, donazioni di plasma iperimmune al San Matteo di Pavia

24 nov 2020
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Cesare, 59 anni, vive a Bergamo. Si è ammalato di Covid il 20 marzo scorso ed è uscito dalla terapia intensiva i primi giorni di aprile, è la terza volta che dona il plasma all'ospedale San Matteo di Pavia dove, da ottobre ad oggi, sono state raccolte 300 sacche. Mi fa star bene. Sai che fai del bene e ti senti bene. Ma chi può donare, a quali condizioni? Soggetti maschi tra i 18 e i 65 anni e dalle donne, purché non abbiano avuto gravidanze o aborti. Deve essere eseguito prima della donazione il cosiddetto test per identificare gli anticorpi neutralizzanti, che è un test che noi facciamo al Policlinico ed è il goal standard per poter dare avvio a una procedura di raccolta che poi davvero serva al paziente. Il plasma è un mezzo terapeutico emergenziale sperimentale, ma ci sono due condizioni fondamentali. È una terapia sperimentale, seppur promettente, è sperimentale e darà risultati definitivi attraverso uno studio promosso dall'Istituto Superiore Sanità di Aifa che è stato disegnato per verificare se effettivamente questa terapia funziona nei pazienti Covid. I presupposti perché la terapia col plasma davvero funzioni sono il timing di somministrazione, cioè il momento in cui noi decidiamo di somministrare il plasma, che deve essere precoce. Il secondo presupposto è che ci siano davvero all'interno del plasma che somministriamo gli anticorpi neutralizzanti. Intanto Cesare si candida già per un eventuale quarta donazione.

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