La coda si allunga in via Botero. Pieno centro storico di Torino, davanti al Monte dei pegni. Polizia e Carabinieri mantengono l'ordine ma la situazione è esplosiva. La gente arriva all'alba per essere sicura di poter entrare. Dal 13 luglio è cambiato l’Istituto che gestisce il Banco ed eroga i prestiti. Questo ha causato un ritardo nelle pratiche. Ma c'è anche dell'altro, la crisi ora preme più forte dopo la fase acuta dell'emergenza Covid e che colpisce le fasce più deboli. Sono 300000 in Italia le persone che ogni anno si rivolgono al Monte dei pegni, ma le stime parlano di un aumento del 30% dopo il lockdown. La media dei prestiti spuntati è di 1000 euro, vengono impegnati soprattutto gioielli, orologi, argenteria e quadri. Oro. Io impegno oro. Forse è un'abitudine più che altro. È un'abitudine un po' costosa, però quando uno è un po' in difficoltà trova sempre una scappatoia. A fine turno incrociamo un dipendente del Monte dei Pegni di Torino. Vengono sicuramente i ceti più deboli. Le persone più bisognose che non avrebbero comunque un accesso a finanziamenti presso gli istituti di credito, perché comunque è un rilascio immediato e non c'è una pratica che si dilunga nella settimana, nel tempo.