Sta scritto ovunque, ci sono gli altoparlanti nelle stazioni a ripeterlo: per salire sui mezzi pubblici non solo è obbligatoria la mascherina FFP2 ma serve anche il green pass rafforzato, quello che si ottiene o tramite vaccinazione o a seguito di guarigione da Covid. Eppure ai controlli in molti si presentano con le mascherine sbagliate, faticando a volte a seguire i consigli delle Forze dell'Ordine che li invitano a procurarsele. "Lei ce l'ha il green pass?" "Sì, c'ho tutto". "Me lo fa vedere?". Questa è la stazione Laurentina della linea B della metro di Roma. Qui seguiamo la Polizia di Stato che procede alle verifiche sia sugli autobus e pullman che confluiscono in questo snodo a sud della Capitale sia sulla metropolitana. E non mancano le sanzioni che vanno dai 400 ai 1.000 euro per chi è inadempiente. Per il primo giorno di obbligo di green pass rafforzato sui mezzi pubblici Prefettura e Questura di Roma hanno quindi predisposto un dispositivo con 1.000 appartenenti alle Forze dell'Ordine dedicati ai controlli, che si aggiungono ai 350 delle aziende di mobilità di Roma e del Lazio: Atac e Cotral. Controlli a campione, perché negli orari di punta e nonostante lo smart working nella Capitale si spostano una media di 700.000 persone tra lavoratori e studenti e con gli agenti che, dunque, effettuano i controlli alle banchine degli autobus e ai varchi delle metropolitane ma possono anche fermare i bus mentre circolano, verificando la certificazione a tutti i passeggeri a bordo.