"La mia è una battaglia di principio, o il governo ci dimostra scientificamente che siamo davvero causa di contagi, oppure questa buffonata deve finire, è già durata troppo". Kozo Hasegawa è un giapponese disubbidiente. Fin dall'inizio della pandemia non ha rispettato gli ordini di chiusura anticipata, i suoi ristoranti, compreso questo: Gonpachi, il più famoso, immortalato nel film "Kill Bill" di Quentin Tarantino, sono sempre rimasti aperti, fino a tarda notte. Non è stato l'unico a non accogliere i suggerimenti del Governo, perchè in Giappone di questo si trattava fino a qualche mese fa. Suggerimenti, richieste non vincolanti e senza alcuna possibilità di sanzionare chi non avesse rispettato, sono stati circa 2 mila locali. "Poi però il governo ha previsto una multa" ci spiega Hasegawa in questa chiacchierata davanti al suo famoso locale, "e la Imposta a 27 locali, 26 dei quali guarda caso sono i miei". Hasegawa non ci sta, contatta un giovane combattivo legale, Rintaro Kuramochi, e decide di citare per danni l'Impero. Paga quattro giorni di multe, nel frattempo lo stato di emergenza è rientrato, e chiede come risarcimento una cifra simbolica: 1 euro. "Non l'ho faccio per i soldi" spiega "lo faccio perché posso permettermelo e perché voglio dare una mano a migliaia di persone che stanno fallendo e che sono disperate. Presto in questo Paese, avremo più suicidi che decessi per Covid, che sono 9 mila, ricordiamocelo. L'anno scorso, per l'influenza, ne sono morti oltre 30 mila. L'iniziativa di Hasegawa viene seguita con molta attenzione dei media e, nel giro di due settimane, sono stati raccolti oltre 2 milioni di euro on line, per sostenere le spese legali. Molti ristoratori stanno chiedendo di associarsi, trasformandola in una class action, senza precedenti per il Giappone. Il tutto mentre si continuano a fare una media di appena 20 mila tamponi al giorno, la campagna di vaccini stenta a decollare e si appena scoperta l'esistenza di una variante locale, pare molto aggressiva, un mix di quella brasiliana e sudafricana. E le olimpiadi sono alle porte.