Scuole, fermate degli autobus, metro e stazioni sotto controllo da protezione civile e vigili urbani a Genova. Non solo nel centro storico, dove da quasi una settimana è obbligatorio indossare una mascherina anche all'aperto, ma in tutti gli istituti. Un piano di sensibilizzazione partito oggi in 11 scuole e che fino a cessata emergenza Covid si estenderà a tutte le altre, come deciso venerdì da Comune e Prefettura. Qualcuno, infatti, dimentica la mascherina casa e allora vengono distribuite sul posto. Invitavamo i ragazzi che entravano a scuola a indossare la mascherina, e distribuivamo delle mascherine ai ragazzi che non l'avevano. Qualcuno magari non la teneva correttamente sul naso e bocca e allora lo invitavamo a utilizzarla in maniera corretta. Da Sestri Ponente, dove la succursale del liceo Mazzini è chiusa con trecento studenti in quarantena dopo 7 positivi al coronavirus, fino a Levante di Genova, per evitare assembramenti a scuola, alle fermate degli autobus da parte dei ragazzi, ma anche di genitori e insegnanti, nonostante solo metà delle lezioni siano in presenza in molti istituti perché i banchi monoposto non sono ancora arrivati. Ingressi e orari scaglionati e tanta prudenza, come ci racconta questa studentessa dell'ultimo anno del liceo Doria, che concentra il più alto numero di alunni in città. Ovviamente teniamo la mascherina ed entriamo fino al cortile, appena entriamo dal cancello, e fino in classe. Dopodiché io personalmente la tengo anche in classe finché posso. E in ricreazione come fate? Teniamo la mascherina, possiamo stare in classe o nei corridoi, però sempre con la mascherina. Se ci alziamo dal banco con la mascherina, e a orari scaglionati possiamo andare in cortile, ad esempio noi abbiamo il venerdì. Tolgo la mascherina per insegnare, perché la preside saggiamente ha fatto mettere degli schermi in plexiglass su ogni cattedra che difendono sia gli alunni dalla saliva che viceversa.