Ecco come si presenta piazza Castello a metà mattina, semideserta. Anche in via Garibaldi, la strada dello shopping, si respira un clima da pre lock down a Torino, forse solo una reazione psicologica ai numeri dei contagi, che continuano a salire giorno dopo giorno in regione. Dati preoccupanti che hanno consigliato al governatore del Piemonte, Alberto Cirio, un'ulteriore stretta delle misure anticovid contenute nell'ultimo Dpcm. Con queste due ordinanze Cirio ha fissato la chiusura dei centri commerciali nel fine settimana, ad eccezione di farmacie, tabaccherie, alimentari e locali per la ristorazione e la chiusura di tutte le attività commerciali da mezzanotte alle 5, escluse ancora le farmacie, il divieto di alcolici da asporto dopo le 21, la chiusura alle 18 di tutti quei locali che non sono in grado di assicurare il servizio ai tavoli. L'ordinanza riguarda anche le scuole perché dispone la didattica a distanza a settimane alternate per le superiori, a partire dal secondo anno. Una misura che vuole diminuire la pressione sui mezzi pubblici. Basteranno queste misure per scongiurare un lock down completo? Basteranno se uniamo queste misure a un comportamento responsabile di ciascuno di noi. In Piemonte, confortati anche dal nostro servizio di epidemiologia, abbiamo preferito misure chirurgiche, cioè misure mirate. Abbiamo disposto previsioni importanti per la scuola per alleggerire il carico degli studenti, tutelarli nei trasporti. Abbiamo previsto misure chirurgiche sui centri commerciali, ma i negozi sono aperti, i ristoranti sono aperti, i bar sono aperti. Abbiamo difeso la mezzanotte, perché potessero continuare a lavorare e lavorare in sicurezza. Basterà questo atteggiamento più selettivo solo se lo uniremo a un gran senso di responsabilità personale. A questo si aggiunga la stretta sulla movida annunciata dalla sindaca Chiara Appendino, due piazze e una strada chiuse alle 21 già questo fine settimana, solo per cominciare.