Non è finita, c'è ancora tanto da lavorare, stare attenti e non abbassare la guardia. Mario Draghi è chiaro nell'annunciare che dopo la flash survey di giovedì ci saranno eventuali nuovi provvedimenti, dove quel "eventuali" con il passare delle ore sembra sempre meno forte. Parleranno i dati, è vero, ma quelli arrivati fin qui raccontano un contagio rapido e un Omicron sempre più presente. Dunque le ipotesi sulle quali si ragiona vanno dall'ulteriore riduzione della durata del Green Pass, da 9 a 6 mesi, al tampone anche per i vaccinati che vogliono andare in stadi, concerti o discoteche, fino all'obbligo di mascherina all'aperto. Fonti di Governo escludono, invece, sia l'estensione dell'obbligo di vaccino per tutti, sia l'utilizzo del super Green Pass su autobus e metro. Ci sono poi un paio di punti sui quali Palazzo Chigi ha fatto capire che non tornerà indietro. Al rientro, a gennaio, va garantita la scuola in presenza e non ci saranno lockdown e chiusure generalizzate a meno di un deciso aggravarsi delle ospedalizzazioni, cose che al momento non sembra affatto. Sulla riduzione del Green Pass a sei mesi circa, sulla quale gli esperti concordano, non sembrano esserci problemi. L'obbligo di mascherine all'aperto è una misura più simbolica, visto che molte Regioni e Comuni l'hanno già applicata con proprie ordinanze e visto che è già previsto in caso di assembramenti. A far discutere invece è il tampone obbligatorio per accedere a stadi, concerti e discoteche anche per i vaccinati. Misura ritenuta fondamentale degli esperti soprattutto in vista delle feste di Capodanno. Ed è qui che non c'è l'accordo delle Regioni. Il Presidente della Liguria, Giovanni Toti, parla di uno sforzo inutile. Il Sindaco di Milano, Giuseppe Sala, confessa di far fatica a capire una misura simile, visto che si sta spingendo su vaccini e Green Pass. Allora è meglio mettere l'obbligo di vaccinazione per tutti, dice l'Assessore della sanità del Lazio Alessio D'Amato. Fonti di Governo dicono però che l'ipotesi non sarà sul tavolo mentre non è escluso che si possa ragionare di un obbligo per altre categorie, soprattutto quelle a contatto con il pubblico, come ha più volte detto e richiesto il Ministro Brunetta.