Meno tamponi nelle ultime 24 ore, ma 1597 i nuovi casi registrati in Italia, con un aumento di 163 contagi. Dal bollettino del Ministero della Salute emerge, invece, un calo delle vittime, 10 in un giorno. Il totale complessivo dei morti sale a 35587. Diminuisce il numero dei test effettuati, 94186, poco meno di 2 mila in meno rispetto al giorno prima. Intanto, riguardo all'ipotesi di una riduzione della quarantena da 14 a 10 giorni, la valutazione verrà fatta martedì prossimo dal Comitato tecnico scientifico. In attesa delle valutazioni degli esperti, la linea del Ministero della Salute resta quella della massima cautela e la proposta di cui si discute in Francia di una riduzione addirittura a 7 giorni non è presa in considerazione. Si conferma comunque il trend delle ultime settimane. Aumentano i ricoveri nelle terapie intensive e quelli negli altri reparti degli ospedali. Attualmente sono 164 le persone in rianimazione, 14 in più in un giorno, e 1836 negli altri reparti, con un incremento di 58 unità. Numeri che devono certamente mantenere alto il livello di attenzione e di allarme, anche perché si tratta per la maggior parte di contagi autoctoni, dovuti solo in parte ai rientri dalle vacanze. Niente allarmismo, però, ripetono gli esperti, perché la situazione è ben diversa dalla fase esplosiva dell'epidemia. “Non siamo più in una fase di esplosione epidemica. Siamo in una fase di una malattia che è rimasta endemica nella nostra popolazione e che possiamo nel futuro prevedibile gestire con il nostro Servizio sanitario.” Tra le regioni, la Lombardia ha fatto registrare più contagi, seguita da Campania e poi Lazio. Intanto continua l'attività di screening a Polignano a Mare, dopo che 105 dipendenti dell'azienda ortofrutticola sono risultati positivi. Eseguiti già un centinaia di test ai contatti più stretti.