Tra mancanza di dosi per concludere la prima fase delle vaccinazioni anticovid e l'attesa di indicazioni chiare a livello centrale su come muoversi, le regioni, in ordine sparso si organizzano per non farsi trovare impreparati nel momento in cui si potrà allargare la platea delle persone da vaccinare e alcune regioni hanno già coinvolto i medici di famiglia che hanno dato la disponibilità a vaccinare i propri pazienti con una modalità che ricalcherà quella già messa in atto con il vaccino antinfluenzale. Tra queste Lombardia, Piemonte e Lazio. In Piemonte è stata siglato un accordo anche con i farmacisti che si occuperanno sia dello stoccaggio e della distribuzione dei vaccini ai medici di base sia della somministrazione diretta. Perché questo avvenga, bisognerà però aspettare la disponibilità del vaccino di AstraZeneca, o di uno con analoghe caratteristiche che consente la conservazione attraverso normali frigoriferi. In linea di massima i primi ad essere vaccinati saranno gli ultraottantenni, circa 4,4 milioni di persone e a seguire scalando in base all'età, la precedenza sarà data a chi soffre di altre patologie e potrebbe avere gravi complicanze dal covid. in Puglia, ma non solo avrà una corsia preferenziale tutto il personale scolastico. Lunedì 25 gennaio gli ultraottantenni potranno già iniziare a prenotarsi in Lazio, dove l'avvio delle somministrazioni è stato annunciato per il primo febbraio. Tutto però dipenderà dalla reale disponibilità delle dosi, che al momento non è nota, e non è quindi possibile fare previsioni realistiche su tempi e modi della seconda fase delle vaccinazioni.