Da qualche giorno anche il secondo reparto su tre, eccolo, di malattie infettive dell'ospedale Amedeo di Savoia di Torino è stato riconvertito Covid, effetto di questa fase di recrudescenza del virus una nuova ondata che sta investendo tutta Europa e che rende particolarmente importante la quarta dose per gli ultrasessantenni e per i fragili che hanno completato il ciclo vaccinale da almeno quattro mesi con un'attenzione, maggiore e prioritaria, a chi si è vaccinato più di 6 mesi fa. "La quarta dose negli ultrasessantenni, ci sono i dati da Israele cimentati con una delle subvarianti Omicron, dà dei buoni risultati in che termini? Nelle prime sei settimane c'è un brusco calo del rischio di infettarsi poi rimane un rinforzo di quella che è l'immunità, la protezione contro la malattia sintomatica, certamente non è più lo stesso virus su cui furono tarati i vaccini però mantiene una protezione che spesso salva la vita." Omicron 5 è la mutazione più contagiosa del virus ma i suoi effetti sono fortunatamente più blandi. "Stiamo andando verso una raffreddorizzazione del virus?" "In un certo senso sì, è un virus che è capace di legarsi molto bene alle vie aeree superiori, tanto è vero che le persone si lamentano di mal di gola estremamente acuti, intensi, però noi abbiamo non la garanzia ma l'evidenza clinica che pochissime volte scende a livello dei polmoni dove può determinare eventualmente quello a cui purtroppo tristemente c'eravamo abituati nelle ondate precedenti.".