Con l'inizio del mese di novembre, quelli che fino ad oggi sono stati i segnali di un cambio di rotta nella lotta al Covid e del nuovo Governo, potrebbero essere le nuove norme che accompagneranno gli italiani in questa nuova fase della pandemia. Per ora, le certezze sono due: non ci sarà più il bollettino giornaliero, che diventa settimanale, e fino al 30 giugno, non arriveranno le multe a quel milione circa di cittadini con oltre 50 anni di età che non si sono sottoposti alle tre dosi di vaccino. Ma dal primo Consiglio dei Ministri nel terzo punto all'ordine del giorno, potrebbe arrivare l'anticipo della scadenza dell'obbligo vaccinale per i medici fissata al 31 dicembre; e così, il primo novembre tornerebbero in corsia, secondo i calcoli della federazione degli ordini dei medici, circa 3mila e 400 camici bianchi e 2mila e 600 infermieri sospesi per inadempienza, alla data di scadenza del 31 ottobre, la circolare che impone l'uso della mascherina negli ospedali e nelle RSA. Da medici ed esperti, arriva un'unica voce. Il presidio va mantenuto per proteggere i fragili. Durissimi l'anaoo assomed, il principale sindacato di categoria, e l'ordine dei medici che hanno ribadito la richiesta di una scelta nazionale, senza che diventi prerogativa delle singole Aziende Sanitarie. Affinché resti una regola chiara in un senso o in un altro, l'assessore al welfare della Regione Lombardia, Letizia Moratti, ha convocato una cabina di regia con gli esperti per decidere come comportarsi in merito all'uso della mascherina negli ospedali e nelle RSA della Regione. L'assessore del Lazio, Alessio Damato, si dice pronto ad intervenire con una disposizione che mette in sicurezza anziani e fragili. Non dovrebbero cambiare, invece per ora, le regole sull'isolamento; in particolare, per chi è asintomatico e l'uso della FFP2 per 10 giorni per i contatti stretti di un positivo.