Facciamo il punto sul bollettino e sui numeri di giornata allora". "Vediamo allora questi numeri di giornate con i casi delle ultime 24 ore che rimangono, più o meno, dalle parti che abbiamo visto nell'ultimo periodo, quindi circa 7 mila casi. Andiamo a vedere anche quanto li abbiamo cercati. Quindi i tamponi, che sono sempre pochini che è, val la pena sempre ricordare, abbastanza paradossale, perché qui dentro ci dovrebbero essere anche i tamponi di quelli che non hanno il Green Pass e devono chiedere il tampone per partecipare all'attività per cui è richiesto. E, evidentemente, non c'è proprio questa corsa al tampone in farmacia per avere il Green Pass da 48 ore, perché sennò questi numeri lieviterebbero essendo tutti tamponi certificati, fatti appunto in luoghi accreditati. La percentuale di positivi, che è molto ondivaga in questi giorni tra tamponi che salgono scendono e quindi lascia un po' il tempo che trova. Però, si vede a occhio insomma, che questa salita è molto, molto tenue e non è pronunciata come crescita. Allora, i decessi. Sui decessi ormai c'è un certo caos, tutti i giorni, perché la Sicilia in particolare continua a riportare con ritardo i decessi. Quindi, a questo punto, il dato che si legge diventa quasi quello vero. Perché se ogni giorno vengono riportati i decessi di due o tre giorni prima, naturalmente, sempre... sono... domani avremo dei cessi non riportati oggi e quindi potrebbe essere che il numero sarà appunto questo. La Sicilia continua ad avere un numero di decessi sensibilmente più alto della media nazionale, si è visto sulla popolazione. Il dato, oggi, è di 55, appunto, risente di un ricalcolo dei giorni scorsi proprio in quella Regione, e anche la Calabria ha riportato oggi 8 decessi che sono precedenti. Quindi numeri sempre un po' ballerini però alla fine quello che conta è la media dell'ultimo periodo che, a questo punto, possiamo dire si sta alzando e, potremmo dire ma bisogna aspettare un po', si sta alzando anche in modo abbastanza deciso rispetto anche solo a 3 settimane fa, però questo è ancora da verificare fra qualche giorno. Gli ospedali sono, sul territorio nazionale, come sappiamo la situazione è abbastanza tranquilla perché stiamo su tassi di saturazione molto bassi. Oggi le terapie intensive aumentano in Italia di 18 ma, 460 posti, ricordiamo che ci sono circa 9 mila letti di terapia intensiva oggi in Italia, quindi la pressione è bassa. Sta crescendo soprattutto in certe Regioni e lì bisogna, naturalmente, monitorare. Andiamo a vedere gli ingressi in terapia intensiva che sono quelli che danno l'idea appunto di quale sia l'evoluzione, cioè le persone che hanno bisogno di queste cure giorno per giorno, sono sempre intorno ai 40, dopo un paio di giorni a 50, però quello che importa, anche in questo caso, è che la media dell'ultimo periodo si è alzata rispetto ai casi che erano decisamente più bassi nelle settimane scorse. È un dato però che ci aspettiamo in linea con l'aumento dei contagi non proporzionale, molto più basso, abbassato dai vaccini, però l'aumento c'è. I ricoveri, anch'essi hanno una dinamica simile, aumentano di 68, però anche qui si vede, veramente a occhio, che non c'è nessun tipo di dinamica, non diciamo esponenziale ma nemmeno di crescita sostenuta. Sono questi aumenti che rimangono abbastanza stabili, appunto, giorno per giorno, quindi non si può dire che in questo momento la situazione ospedaliera nel Paese sia di particolare stress".