Covid, perché il bollettino è un falso problema

Andiamo a vederlo questo bollettino quotidiano. Cartello 68. È quello che esce tutti i giorni più o meno alle 17-17:30 del pomeriggio, che è quello in questo momento sotto osservazione. Innanzitutto chiariamo che qui dentro c'è solo una parte delle tante informazioni di cui si parla sui giornali, di cui parliamo noi, di cui parla l'opinione pubblica. È giusto pubblicare questa cosa tutti i giorni? Allora, noi abbiamo detto in tempi non sospetti che ormai con Omicron il dato dei contagi, dei nuovi casi, rischia di non essere più quello determinante. Crea, appunto, un effetto che è ingiustificato, visto che poi quello che conta sono gli effetti concreti, gli ospedali eccetera. Però gli ospedali, cartello 13, è proprio il bollettino quotidiano che ci permette di fare cartelli come questi in cui il bollettino quotidiano aggiunge l'ultima colonnina e ci dà un'idea dell'evoluzione, naturalmente. Se ce l'avessimo non ogni giorno ma ogni tot giorni cambierebbe qualcosa? Non granché, ma non è che mettere ogni giorno quella colonnina in più crei apprensione, crea informazione su un dato che è di interesse. E poi, altra cosa, cartello 47. Anche il dato sui nuovi casi non è così inutile perché, facciamo un esempio, questo è l'andamento degli attualmente positivi, delle persone oggi in quarantena perché sono positivi al Covid. Questo viene aggiornato tutti i giorni. Vedere questa progressione così alta, che ci fa capire quante persone che magari stanno anche bene ma sono a casa, non possono uscire, non possono andare a lavorare, ci sono problemi in un sacco di settori: i trasporti, la sanità, la scuola eccetera, eccetera. È indubbiamente un'informazione utile, poterla vedere nella sua progressione quotidiana. Quindi non stiamo parlando di cose che di per sé creano apprensione. Sono cose anche utili che vanno poste nel giusto contesto, dipende che uso se ne fa. E poi, cancello 65. Invece di toglierlo magari pensiamo a migliorarlo. Ieri la FIASO, la Federazione Aziende Ospedaliere, ha diffuso questi dati importanti: cioè un ricoverato Covid su tre, in realtà non è ricoverato per Covid, è magari uno che si è rotto un braccio, è finito in ospedale, gli hanno fatto il tampone ed è risultato positivo. È giusto conteggiarli nei ricoveri Covid? Presumibilmente no. Ma, allora, non togliamo il bollettino, integriamolo con queste informazioni, magari ricorrenti e non tutti i giorni ma, come sta cercando di fare la Regione Lombardia, sarebbe importante migliorare per aumentare la capacità di comprendere. E poi, altra cosa, cartello 67. Ma mica siamo solo noi che diamo i dati tutti i giorni, tutti i Paesi. Adesso, qui abbiam messo i principali Paesi europei. Hanno il loro bollettino, la loro dashboard, cioè il loro sito dove si trova tutto l'aggiornamento quotidiano, spesso fatto molto meglio che da noi e con molti più dati. Quindi non è una stranezza italiana che ci fa risultare, appunto, in qualche modo diversi. Lo fanno veramente tutti. Ad esempio il Regno Unito, possiamo vedere lo scroll del sito se la nostra Chiara Martinoli in regia riesce a farcelo vedere, dà tutti i giorni, aggiorna questo sito. Uno può andare a vedere, ad esempio, i casi che ci sono nel menu di sinistra. E, poi, non c'è solo tutto il Regno Unito. Uno può andare a cliccare e prende una Regione particolare, ad esempio la Regione di Londra e va a vedere a Londra che cosa è successo nelle ultime 24 ore per casi, ricoveri, decessi, vaccinazioni, molta più roba che da noi. Crea apprensione, crea ansia questo sito? Ma presumibilmente no, anzi se le informazioni sono di buona qualità possono essere ancora meglio messe nel contesto e quindi essere anche spiegate. L'importante, appunto, è l'uso che se ne fa.