Siamo preoccupati perché vorremmo veramente che le persone aderissero, insomma, alla possibilità di vaccinarsi. Quindi comunque non ci dà tranquillità, insomma, questa situazione ci spinge, insomma, a migliorare ancora". La scarsa propensione degli altoatesini a farsi vaccinare preoccupa la Provincia Autonoma di Bolzano. In Alto Adige il 32,5% della popolazione ha completato il ciclo, ma circa la metà non ha ricevuto nemmeno la prima dose. Un rallentamento preoccupante a mancare all'appello oltre ai no vax, che mai si vaccineranno, anche i cosiddetti attendisti, ossia coloro che, pur non essendo ideologicamente contrari al vaccino, hanno deciso di rimandarlo, in attesa di un quadro più chiaro della situazione generale. "Come si intercettano, come si convincono i cosiddetti attendisti?" "Allora noi puntiamo molto sui medici curanti, i sanitari che sono più vicini alle persone, che le conoscono meglio, alla possibilità di coinvolgere le farmacie territoriali, alla possibilità di organizzare delle vaccinazioni a livello di singoli comuni". Il timore è che in autunno con la diffusione della variante Delta o di altre varianti, le tante persone non vaccinate debbano ricorrere alle cure ospedaliere. "Abbiamo imparato che le previsioni sono difficili da fare e dobbiamo prepararci, quantomeno per fronteggiare quello che è già accaduto". Intanto da giovedì primo luglio oltre 115 operatori sanitari dell'Alto Adige, non vaccinati, non potranno più presentarsi al lavoro. L'atto di accertamento dell'Azienda Sanitaria, concluso l'iter di verifiche, è già stato notificato ai dipendenti interessati che ora rischiano la sospensione retroattiva.