Il cancello chiuso dall'estate scorsa. Il silenzio nel posto della musica. Tito ci mostra la sua discoteca sulle colline di Riccione. Qui ha investito i suoi risparmi, ha aperto al pubblico nel 2020, quando la pandemia lo ha permesso. Un mese di lavoro, poi lo stop, imposto dalla crescita dei contagi. "Di colpo ci hanno chiuso il 17 di agosto. É un anno che siamo fermi, quindi comincia a diventare veramente difficile". La pista è ancora un cantiere ma racconta Tito, saremo pronti in poco tempo. Una data per la riapertura dei locali da ballo ancora non c'è, mentre è a rischio il futuro di molti posti di lavoro. "Questa attività che ha aperto l'anno scorso, nel 2020, non ha avuto alcun ristoro. Viviamo aspettando che qualcuno ci dica se potremmo fare o no ancora il nostro lavoro". Un protocollo per garantire la sicurezza e la possibilità di ospitare postazioni per le vaccinazioni. La disponibilità di tanti imprenditori del settore. "La possibilità di fare accedere i clienti solamente se con il green pass, quindi vaccinati. Oppure con un tampone fatto precedentemente, almeno 36 ore precedentemente all'ingresso. Io chiedo innanzitutto un po' di chiarezza, un po' di coerenza. Coerenza perché oggi la nostra attività è equiparabile a tante altre e non capisco perché dev'essere discriminate dal punto di vista questa aperta e quella non aperta, visto che i nostri posti sono controllati e controllabili". "Ma come si può evitare l'assembramento in una discoteca?" "L'assembramento in discoteca, se tu entri con il tampone ed entri vaccinato, qual è il pericolo dell'assembramento? L'anno scorso quanta gente è stata contagiata all'interno dei nostri locali? Zero".