Partiamo da un'innovazione che grazie alla realtà virtuale permette di lavorare in un laboratorio anche stando in didattica a distanza. "E' un modulo che in Italia non esiste questa è la prima scuola che ha realizzato un modulo di elettronica elettrotecnica ed è questo un pannello che vedete un pannello elettrico che i ragazzi stanno diciamo curando per la manutenzione, senza ovviamente frequentare fisicamente il laboratorio." L'Istituto Tecnico Industriale Galileo Galilei di Roma, 1500 studenti già in presenza dal 60 al 70%, perché dopo oltre un anno di dad e da poco più di un mese dalla fine delle lezioni sembra difficile continuare a giustificare la didattica a distanza. "E' una situazione imbarazzante, noi siamo pronti ad aprire la scuola al 100% là dove ci sono le condizioni per garantire la massima sicurezza dei ragazzi, il problema però non è il problema delle scuole e questo insomma ormai dovremmo averlo compreso tutti, è il problema di quello che accade fuori della scuola, perché i ragazzi mi dicono che i mezzi pubblici non sono sanificati, la distanza all'interno dei mezzi pubblici delle metropolitane degli autobus non sono garantite. Il decreto consente diciamo di partire dal 70 fino al 100% quindi di valutare realtà per realtà dove ci sono le queste queste condizioni. Dobbiamo lavorare per avere le scuole al 100%." Una scuola è necessaria in presenza soprattutto nei casi di disagio. "Parliamo dei ragazzi che hanno problemi in famiglia e che hanno dovuto rivolgersi a noi per chiedere aiuto soprattutto laddove si sono acuite le condizioni di violenza, di aggressività che hanno richiesto addirittura alla scuola l'apertura di due sportelli psicologici".