Dopo Fiumicino e Ciampino anche il porto di Civitavecchia ha il suo drive in. Qui sbarcano ogni giorno migliaia di passeggeri in arrivo dalla Sardegna. Passeggeri che, una volta a terra, vanno verso le loro destinazioni. Da ieri ci si può sottoporre a tampone per il Covid-19 appena sbarcati dalla nave. Ma se, per chi arriva da Grecia, Spagna, Croazia e Malta è obbligatorio, per chi arriva dall'isola resta una libera scelta. Non è obbligatorio, ma noi lo consigliamo fortemente, perché individuare precocemente eventuali contagi, serve ad evitare che tra due settimane ci possa essere una diffusione molto più ampia. Quindi lo consigliamo fortemente a tutti. Una questione di precauzione, di sicurezze e di rispetto, dunque, meglio sarebbe, ribadisce l'Assessore alla sanità della regione Lazio, farli prima di imbarcarsi. Rinnovo l'appello affinché la regione sarda, noi siamo disponibili anche ad aiutare, possano fare il test agli imbarchi, perché sono molto più efficaci e soprattutto evitano il propagarsi del contagio all'interno delle navi o dei traghetti, che sarebbe poi complicato rintracciare successivamente. D'altronde, proprio la Sardegna ad essere al centro dell'attenzione in queste ore e anche delle polemiche, con il governatore Solinas che non ci sta e ribadisce: "non siamo untori, non accettiamo che i Sardi paghino per errori di altri". Ma poco meno della metà dei positivi al Coronavirus rilevati negli ultimi giorni arrivano proprio da lì. Forse il tampone è un'opportunità da sfruttare, che vale anche per chi rientra da regioni diverse dalla Sardegna. Anche se transitano qui persone che non vengono solo dalla Sardegna, ma anche da altre regioni che ritenessero di avere avuto qualche possibilità di contatto, noi li accogliamo, non li mandiamo via, eseguiamo il tampone anche per loro.