"I turisti sono tornati a chiudere La Gondola?" "Ma sembrerebbe di sì dai. Speriamo nella ripresa, visto il tempo ci aiuti e i vaccini e tutte ste cose, speriamo bene". Le gondole in Canal Grande e in Bacino San Marco, annunciano al mondo il risveglio di Venezia, dal suo lungo sonno. Nel centro storico, decine di migliaia di persone, alla riscoperta della città più bella del mondo. Un fine settimana di lunghe code sul Ponte della Libertà, passaggio obbligato per raggiungere in auto, la città lagunare. Pieni i garage e i mezzi pubblici. Ad attirare i turisti, la Biennale Architettura e la tradizionale "Vogalonga", la regata non competitiva di imbarcazioni a remi. Tanti turisti, soprattutto italiani, per una gita di poche ore. Comunque un inizio, dicono albergatori e commercianti. Per i soldi, quelli veri, bisognerà però attendere la ripresa del turismo internazionale. "È ancora dura ma, incominciamo, almeno quello". "Come sta andando?" "Si tenta di lavorare. Si tenta". "Venezia ha bisogno, essendo l'unica attività, quella turistica, ha bisogno di un turismo di classe, un turismo che vada in albergo, che salga in motoscafo, che prende la gondola. Cioè di incremento a tutte le attività che abbiamo noi qua a Venezia". "Un turismo internazionale di un certo livello?" "Esattamente ha capito nel segno. Ci interesse un turismo che sia un turismo di una certa entità".