Siamo usciti fuori dalla malattia? No. Dobbiamo dire con chiarezza che bisogna, come dire, un po' smetterla a chi la spara più grossa, perché l'opinione pubblica viene disorientata. Non siamo in una fase catastrofica, non aumentano i contagi, anzi i contagi stanno diminuendo, ma dobbiamo ancora mantenere le regole, a mio giudizio, di mantenere la mascherina al chiuso, non come siamo adesso distanziati e all'aperto, dobbiamo curare l'igiene delle mani e dobbiamo utilizzare il distanziamento. È probabile che in autunno tutte le malattie virali, compreso il coronavirus che è ancora insieme con noi, potrà, come dire, contagiare e far ammalare qualcuno, ma da qui a prevedere catastrofi, io sinceramente direi: "lanciamo il messaggio giusto". Raloxifene, si è parlato molto in queste ultime ore di questo nuovo farmaco, di questo farmaco che viene impiegato per la cura dell'osteoporosi e potrebbe essere utile e importante nella cura del covid 19. Sappiamo che per un'eventuale via libera all'utilizzo di questo farmaco in Italia, a dare il via libera sarà proprio il Comitato etico dello Spallanzani. Abbiamo sperimentato tante terapie, da farmaci antivirali, al plasma, agli anticorpi monoclonali, sperimenteremo anche questo, e se sarà... I tempi? Mah, insomma, i tempi, dobbiamo pensare ad una sperimentazione sull'uomo quindi ci vorranno i mesi che ci vorranno. La prima coppia di cinesi, i cinesi che sono stati curati qui allo Spallanzani e che sono riusciti a guarire dalla malattia, sappiamo che hanno fatto una donazione importante allo Spallanzani: 40.000 dollari. Avete già un'idea di come verranno, saranno impiegati i soldi? Il loro dono che ancora ci commuove, come dire, è un po' anche un giusto premio, la giusta ricompensa, insomma, al lavoro fatto da tanti miei colleghi clinici e lo investiremo, così come loro hanno chiesto, nella lotta al coronavirus. Probabilmente nella ricerca.