Lockdown e lunghi mesi di distanziamento sociale hanno contribuito a fare dell'Italia la nazione più virtuosa nel G8 dello spreco. Anche se il Rapporto Il Caso Italia 2022 di Waste Watchers International diffuso in occasione della nona giornata nazionale di prevenzione dello spreco alimentare, per iniziativa della campagna Spreco Zero di Last Minute Market e dell'Università di Bologna, su monitoraggio IPSOS evidenzia come la freccia dello spreco alimentare domestico purtroppo stia risalendo. "Abbiamo aumentato del 15%. Siamo a 600 grammi, rimaniamo i primi a livello globale, cioè sprechiamo di meno, però c'è ancora molto da fare perché in realtà dentro quei 600 grammi ci stanno tanti alimenti che dal punto di vista nutrizionale hanno un grande valore". Secondo l'indagine 2022 Waste Watcher tra gli alimenti più spesso sprecati c'è la frutta fresca, le cipolle, il pane fresco e le verdure. E la preoccupazione economica per lo spreco alimentare diventa preoccupazione ambientale per tutta la terra. A livello mondiale infatti il totale degli sprechi alimentari è uguale a quello di 23 milioni di camion da 40 tonnellate a pieno carico che allineati insieme possono fare il giro del mondo per ben sette volte. "A livello mondo sprechiamo 74 kg di cibo pro capite, quasi il peso medio di una persona tra le tante. È tanto, è troppo. Bisogna assolutamente ridurre queste quantità e sapere che buona parte delle azioni per ridurre lo spreco alimentare accadono e devono accadere in casa nostra".























