Parziali ammissioni ma non una piena confessione: resta in carcere il principale indiziato Alessandro Pasini, 45 anni, detenuto a Cremona con l'accusa di aver ucciso Sabrina Beccalli e di averne fatto sparire il cadavere. Così ha deciso il GIP all'indomani dell'interrogatorio di garanzia. Ha disposto per lui la custodia cautelare, ma non ha convalidato il fermo. Pasini non ha confessato il delitto della donna, che definisce un'amica davanti al giudice, ma ha confermato di aver incontrato Sabrina quella notte, di aver usato la sua auto e poi di averla bruciata. Resta un mistero anche il ritrovamento di un cane morto su quella Panda, non appartiene alla vittima e nemmeno a Pasini. Col passare dei giorni si aggiungono importanti tasselli al giallo di Crema, elementi che, dopo le analisi del RIs nell'abitazione dell'uomo e della sua ex compagna, che potrebbe essere ascoltata nelle prossime ore, rafforzerebbero l'accusa. Ma il cadavere ancora non si trova. L'attenzione è concentrata su una roggia, non lontano da dove è stata trovata l'auto bruciata, ma soprattutto su un enorme vasca agricola piena di liquami profonda sei metri che in queste ore viene svuotata, su ordine della procura. Di Sabrina si è persa ogni traccia a Ferragosto, quando aveva lasciato il figlio quindicenne ad alcuni amici per una giornata in piscina e non ha mai più tornata. Gli inquirenti pensano all'omicidio, ma anche il movente non è ancora chiaro, non un agguato o un atto premeditato. L'ipotesi di chi indaga sembra essere quella di un gesto d'impeto durante una lite.