"Questo è un periodo critico per la produzione dei cereali. Ci sarebbe necessità di irrigare e concimare il grano e questo non è possibile a causa dei costi altissimi dei fitofarmaci, dei fertilizzanti e dei concimi. Ma anche del gasolio agricolo, che è passato dai 66 centesimi al litro dell'anno scorso, a 1,30 euro di quest'anno." Motori spenti. Adesso coltivare i terreni è diventato antie-conomico. Campagna ferrarese, Claudia ha fermato i trattori nella sua azienda, in uno dei periodi più importanti dell'anno per mais e grano. Una scelta dolorosa. Le sue difficoltà, quelle di tutti gli agricoltori, una crisi innescata dal caro energia. Per i consorzi agrari d'Italia, inoltre, ora manca il 40% del fabbisogno nazionale di concimi. La guerra in Ucraina ha portato alle stelle il prezzo dei fertilizzanti minerali: la Russia, il principale esportatore. Dall'Emilia Romagna l'allarme di Confagricoltura: "Con la situazione in Ucraina e in Russia, dove non verranno piantati né raccolti cereali e col Canada che, in una crisi siccitosa senza precedenti, quindi non riusciremo a importare ceriali dall'estero, c'è il rischio che la nostra mangimistica, il nostro settore dell'allevamento, si trovi a non sapere che cosa dare da mangiare agli animali. E questo avrà una ricaduta negativa anche sul settore della pasta, di tutti i derivati e i trasformati dei cereali." "Questi sono gli ultimi sacchi di urea che ci sono rimasti. Dopodiché l'approvvigionamento sarà estremamente difficile. Adesso costa più di 1.000 euro alla tonnellata. Mentre nello stesso periodo, l'anno scorso, eravamo sui 300-350 euro. E sarà difficile approvvigionarsi adesso che Yara a Ferrara ha chiuso veramente i battenti. E siamo fermi, in attesa che l'AdBlue ritorni disponibile, se ritornerà disponibile." I nuovi trattori, 4.0, non possono funzionare senza l'AdBlue, l'additivo per carburante diesel che serve a limitare le emissioni. Il 60% della produzione italiana arriva, da questo stabilimento di Ferrara, leader anche nella produzione dei fertilizzanti. La proprietà, una multinazionale norvegese, ha fermato l'impianto qualche giorno fa. Funziona a gas, i rincari condizionano il prezzo dei prodotti, ora fuori mercato. Si studiano metodi di concimazione alternativi. Dai fondi del PNRR incentivi al settore. Impianti come questo, costruito 10 anni fa, da Riccardo per la sua azienda agricola, rappresentano una valida risposta: "Qui siamo proprio nel punto di arrivo di tutte le biomasse." Qui gli scarti agro-industriali e sottoprodotti agricoli, vengono trasformati in bio-metano agricolo, energia elettrica e fertilizzante naturale, "Cercando però di essere complementari all'azienda agricola. Quindi integrare, nel ciclo produttivo dell'azienda agricola, questo tipo di impianti, che si collocano da un certo punto di vista, a valle perché valorizzano i sottoprodotti, ma anche a monte, perché sono gli input della concimazione. Il famoso concetto di economia circolare.".























